27 GENNAIO
Dal 2001 in Italia – e dal 2005 a livello internazionale – il 27 gennaio si celebra il Giorno della memoria «in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti», una definizione che crediamo vada estesa alle altre persone deportate nei campi, come quelle di origine rom e sinti, le persone omosessuali, le persone ritenute “asociali”, i testimoni di Geova, gli apolidi, e anche i criminali comuni. Alla memoria di tutte e di tutti loro è dedicata questa pubblicazione, che racchiude alcuni dei più significativi discorsi pronunciati in Italia e nel mondo in occasione delle celebrazioni per il Giorno della memoria. Il nostro invito è quello di cogliere il messaggio universale contenuto nelle testimonianze e nelle riflessioni qui raccolte, allo scopo tanto di ricordare gli orrori del passato, quanto di interpretare le contraddizioni del presente e soprattutto costruire un futuro libero dall’odio e dalla violenza.
«Noi, i sopravvissuti dei campi, non saremo sempre qui con voi. È a voi, dunque, che mi rivolgo, perché è essenziale che assumiate e proseguiate il compito della testimonianza, delle nostre testimonianze, per lottare contro l’oblio, per impedire che si volti pagina su Auschwitz, per lottare contro i negazionisti e per difendere la verità storica. È il nostro dovere – nostro, dei sopravvissuti, anche a nome di tutti i nostri cari scomparsi nella Shoah – chiedervi di non abbassare la guardia, di impegnarvi a fare tutto quanto vi è possibile per preservare il mondo dal ripetersi di tali atrocità.»
Shlomo Venezia
Questo libro raccoglie testimonianze e riflessioni di scrittori come Elie Wiesel e Shlomo Venezia, esponenti del mondo accademico come Anna Foa, Yehuda Bauer, Ethel Brooks e Giorgio Sacerdoti, partigiani come Ennio Odino, registi come Steven Spielberg, esponenti delle istituzioni religiose come Noemi Di Segni, e di quelle repubblicane come Sergio Mattarella e Liliana Segre.