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C'ERA 'N BER SOLE

C'ERA 'N BER SOLE

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In una Roma indolente e bellissima, le sorelle Settimia e Gentile raccontano la propria storia dopo la razzia del quartiere ebraico di Roma del 16 ottobre 1943. Mentre Gentile, che si è salvata dal rastrellamento, attende a casa il ritorno delle donne della propria famiglia all’indomani della Liberazione, del tutto ignara della sorta toccata loro, Settimia, l’unica sopravvissuta, nel rientrare ripercorre gli eventi che l’hanno travolta, in un viaggio anche metaforico di andata e ritorno dall’inferno.

C’era ’n ber sole è la storia degli ultimi momenti di queste due donne, prima del loro ritrovarsi dopo quasi due anni. Due monologhi che si intrecciano come un dialogo a distanza, fatto di considerazioni e ricordi, in cui l’elemento tragico è filo conduttore del vissuto sia di chi ha patito le atrocità dei campi sia di chi ne è scampato, pur non credendosi degno della salvezza.

 

«“E che cosa accadrà quando noi non ci saremo più? Si perderà il ricordo di quell’infamia?” si domandava Settimia Spizzichino. Credo sia per rispondere a queste domande che Ilaria Patamia abbia scritto e messo in scena C’era ’n ber sole ed è con questo stesso intento che ora lo pubblichiamo, perché la memoria di quello che è stato non vada persa e perché Settimia e Gentile possano parlarci ancora oggi.»

Amalia Perfetti

 

Ilaria Patamia nasce a Roma nel 1975. Inizia presto a lavorare in teatro, e studia quindi tutte le discipline collaterali a tale arte, come ad esempio dizione, danza, canto, espressione sia mimica che corporea ed elementi di acrobatica e arte circense. Contemporaneamente, conduce studi universitari nelle discipline dello spettacolo, specializzandosi come aiuto regista cinematografico. Non interrompe l’attività di scrittura, e lavora alla stesura di testi propri che porta in scena lei stessa o grazie agli attori delle compagnie che dirige. Dal 2016 si rivolge, sia come autrice sia come attrice, a un tipo di teatro di narrazione civile, orientandosi in una produzione che trova una sintesi fra le sue grandi passioni: il teatro, la scrittura e la storia resistenziale italiana, anche e soprattutto grazie all’impegno all’interno dell’ANPI, con cui collabora ormai da diversi anni.

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