COSE CHE MI HANNO SALVATO LA VITA
La scrittura e la ricerca della Storia e delle storie come Rovello supremo e invincibile, il giornalismo come chiave per interagire con la realtà, i libri come meta-racconto e contemporaneamente vita parallela: una serie di incontri, reali o virtuali, comunque romanzati, attraverso i quali si narrano alcuni momenti di questo presente in evoluzione e di un immaginario in movimento. Si tratta, dunque, di un libro a metà tra “autofiction” e reportage giornalistico, riflessione personale e invenzione narrativa, scritto a tratti come un romanzo, un sogno, la scena di un film, a tratti come un racconto autobiografico, a tratti come un reportage, con i piani che si intersecano continuamente tra di loro. E un movimento incessante tra dentro e fuori, ricordi personali e vicende collettive. Su tutte una storia portante, che attraversa il racconto, dall’inizio alla fine: quella di un’adolescente in un carcere minorile, uno specchio e un alter ego.
«La prima volta percepisco distintamente la porta che si chiude alle mie spalle. L’edificio è effettivamente molto brutto, ma mi appare subito accogliente. Non c’è neanche il metal detector. L’armadietto custodisce lo smartphone, insieme a tutto quello che si porta dietro. Mi sento nuda, trasportata in un tempo che ha un altro ritmo. Le “guardie” sono dappertutto, ma io non le vedo. Una palazzina dopo l’altra, il paesaggio si fa familiare. Ci sono le sbarre alle finestre, ma di fondo non percepisco neanche quelle. Sento il caos, le urla, pure le risate. L’energia compressa mi arriva senza rabbia. Sono chiusa dentro un carcere, ma paradossalmente la sensazione più forte è di libertà.»
Wanda Marra – Giornalista, prima studiosa, ogni tanto opinionista televisiva. Nella sua precedente vita ha fatto un dottorato di ricerca in Letterature comparate su Giacomo Leopardi e i Journaux Philosophiques, tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800. Lavora al Fatto Quotidiano dalla sua fondazione, e si occupa da sempre di politica. Ha divagato scrivendo, sul blog del giornale, di costume e società, In passato ha lavorato all’Unità, poi in tv, nella redazione di Tetris (La7) e di Tatami (Rai 3). Ha scritto il libro Vendere un’idea. Il consenso e la politica nell’era Renzi (Marsilio 2016). Da qualche anno svolge attività in carcere e collabora a progetti di Giustizia riparativa. Ha fatto un Master in Giustizia riparativa all’Università Cattolica di Brescia.