DIZIONARIO ANTIFA

«Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: “Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!”. Ahimè, la vita non è così facile.» Così Umberto Eco, mettendoci in guardia e invitandoci a riconoscere le nuove forme attraverso le quali si manifesta il fascismo. In questo senso, il linguaggio rappresenta sicuramente un campanello d'allarme.
In questo dizionario, curato da Stefano Catone, vengono individuate e definite parole, modi di dire, espressioni entrate nel linguaggio comune e però cariche di significati ideologici e – molto spesso – violenti. Parole da maneggiare con cura, da "Fiamma" a “Aiutiamoli a casa loro", da "Ong" a "Zingari", passando per la fantomatica "Sostituzione etnica" e il "piano Kalergi”, entrambi orchestrati dal finanziere ebreo "Soros".
Una guida per riconoscere la narrazione fascista e, quindi, i nuovi fascismi.
 
«La barca è piena» si sentì dire Liliana Segre, prima di essere arrestata e deportata ad Auschwitz insieme a suo padre. La stessa Segre sostiene che sono «cieli diversi», quello della deportazione nazifascista e quello dei respingimenti nel Mediterraneo. C’è però un filo che li lega. Quel filo è l’indifferenza, che diventa esclusione, quindi respingimento. In questo processo, alcune parole rappresentano campanelli d’allarme, che possono aiutarci a riconoscere determinati fenomeni sin dalle prime mosse.
 
Stefano Catone – Autore e editore. Tra le sue pubblicazioni, Camminare (2019), 1943 (2021) e La bestia di Bolzano (2022), editi da People.