IL CALCIO È POLITICA
Il calcio non è solo lo sport più seguito al mondo, ma è anche il luogo in cui tensioni e lotte politiche trovano spazio da sempre. Gli ultimi Europei hanno visto numerosi episodi di nazionalismo, e già Hobsbawm spiegava come lo sport, e il calcio in particolare, consenta una facile identificazione del sentimento nazionale in qualcosa di concreto invece che di astratto. Nel libro, ripercorrendo la storia del calcio, Valerio Moggia non si limita a mettere in luce come abbia spesso prestato il fianco alla propaganda nazionalista, ma prova a suggerire come oggi possa essere usato come strumento culturale per ribaltarla, guardando ai giocatori e alle giocatrici di seconda generazione, ma anche considerando il calciatore come un lavoratore migrante altamente specializzato: come definire la nazionalità di Marcus Thuram, nato e cresciuto in Italia e un po’ anche in Spagna, da un padre francese a sua volta figlio di afroamericani della Guadalupa?
«Il calcio ha portato la pace in un’Europa dilaniata dal nazionalismo, o è invece uno strumento di propagazione delle idee scioviniste? Più probabilmente è un contenitore vuoto, che possiamo riempire con ciò che vogliamo: l’importante, allora, è non abbandonarlo nelle mani sbagliate.»
Valerio Moggia – Nato a Novara nel 1989, è da sempre appassionato di calcio, storia e fenomeni sociali. Dal 2017 cura il progetto Pallonate in faccia, un sito che si occupa di temi politici e storici legati al calcio; dal 2021 è anche un podcast. Ha scritto per siti come Vice Italia, Rivista Undici, Valigia Blu, il manifesto, Domani, Linkiesta e UltimoUomo. Ha pubblicato per Ultra Edizioni Storia popolare del calcio. Uno sport di esuli, immigrati e lavoratori (2020) e La Coppa del morto. Storia di un Mondiale che non dovrebbe esistere (2022) sulle violazioni dei diritti umani in occasione dei Mondiali in Qatar.