IL GENERALE AL CONTRARIO
Il generale Roberto Vannacci su un punto ha ragione: viviamo in un mondo al contrario. Lui, però, ne rappresenta l’esempio illustre. Il caleidoscopico generale, infatti, è l’uomo che combatte le minoranze colpevoli di imporre un pensiero unico e poi c’è quasi solo lui: per mesi in cima alle classifiche, ospite in tv, partiti di governo in fila per candidarlo.
Le parole di Vannacci minano anni di lotte. Le idee che propone non sarebbero una boutade neanche al terzo grappino, figuriamoci quando acquisiscono la forma del manifesto politico, tentando di farsi cultura. Una “cultura” conservativa che si traveste da alternativa, per trasformarsi in maggioritaria.
Saverio Tommasi mette in ordine una serie di affermazioni del generale, oltre il generale. Perché le risposte riguardano soprattutto noi, lui ha già detto come la pensa. Ora tocca a noi.
«Mi preoccupano certi odori di Roberto Vannacci nei capannelli dei genitori fuori da scuola, o nel taglio di alcuni servizi giornalistici, realizzati con il piattino dell’elemosina in mano. Quel gusto sulfureo al sapore di generale di certe conversazioni in ascensore: una volta ci scambiavamo battute sul tempo atmosferico, come gli inglesi; oggi sulle persone nere, come nel 1943 o quasi.»
Saverio Tommasi è un giornalista di Fanpage.it, scrittore e attore italiano. Nelle sue opere, tratta principalmente temi legati ai diritti umani e civili. Molto attivo e seguito sui social network, ha pubblicato con Feltrinelli i titoli Troppo neri (2023) e In fondo basta una parola (2021) e, con Sperling&Kupfer, Sogniamo più forte della paura (2018) e Siate ribelli, praticate gentilezza (2017).