IL MANIFESTO DI VENTOTENE
Il Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi – con la preziosa introduzione di Eugenio Colorni – è, da parecchi anni a questa parte, il libro politico più citato e meno letto e indagato. Lo si evoca per parlare di Europa, senza conoscere quel progetto di Europa, il superamento dei nazionalismi e insieme un grande disegno di riforma sociale complessivo. E, mentre l’Europa è in guerra (ancora!), il suo messaggio di pace. La vicenda della sua redazione e della sua diffusione è l’epopea politica più affascinante della nostra storia recente: gli oppositori del fascismo, confinati dal regime in una piccola isola del Tirreno, immaginano il futuro e il mondo che verrà, dopo la dittatura e dopo la guerra. È ancora più forte leggerlo ora, aperti, spalancati sul mondo, e però confinati nell’individualismo di ciascuno.
«Non c’era solo l’Europa come spazio politico, peraltro ben diverso e ben più ambizioso di ciò che si è poi realizzato: con il progetto di federazione c’era – e soltanto con la federazione diventava possibile – un progetto di società, di profonda e radicale riforma sociale. Nato in cattività, in quarantena, una quarantena lunga vent’anni, con un grande desiderio di riscatto. Confinati, quindi, e però liberissimi.
Un’isola-confino, confine tra dittatura e Repubblica finalmente democratica.
Ecco cos’è Ventotene.»
Giuseppe Civati
Giuseppe Civati – Dottore di ricerca in filosofia, già deputato e segretario di Possibile. Ha scritto numerose pubblicazioni, tra cui Qualcuno ci giudicherà (Einaudi 2014) e Voi sapete (La nave di Teseo 2018). Per People ha curato Liliana Segre. Il mare nero dell’indifferenza (2019), Il piano Langer (2019), Struzzi! (2020), Una meravigliosa posizione (2020), Laico (2020), L’ignoranza non ha mai aiutato nessuno (2021), Non siete fascisti ma (2022), Gli uccelli ci spiano (2022), Un po’ di possibile (altrimenti soffoco) (2022) e Opposizione. Istruzioni per l’uso (2022). Con Marco Tiberi ha scritto il romanzo Fine (2019).
Recensioni
Visto quello che sta accadendo in Europa di questi tempi leggere il "Manifesto" dà un pugno allo stomaco potente. L'Europa dei popoli è diventata sempre di più quella della Finanza, l'Europa della fratellanza quella dell'egoismo con nuovi muri che si alzano in difesa di non so quale diritto acquisito. Andrebbe riletto ma anche capito lo spirito di chi lo ha scritto e questo è quello che si è perso