L'IGNORANZA NON HA MAI AIUTATO NESSUNO
«L’uomo è ciò che legge. Ciò che ha imparato. Ciò che ha studiato e ciò che non ha potuto studiare ma di cui qualcuno gli ha parlato».
Così scrive Giuseppe Civati all’inizio di questo libro pieno di rimandi e citazioni - a partire dal titolo - che nasce da una riflessione sul ruolo del teatro e più in generale della cultura nell’Italia del Covid, senza dimenticare che la sua crisi è nata molto prima del virus e senza perdere di vista l’obiettivo, che deve essere quello di una rinnovata centralità da costruire oggi nel prepararsi alla fine – si spera – della pandemia. Perché la questione culturale è una gigantesca questione politica e civile nel nostro paese. Dalla Grecia antica Civati viaggia quindi attraverso i secoli e i confini alla ricerca di quel legame tra cultura e società spezzato da anni di provincialismo del tempo e fascinazione per l’ignoranza, che hanno fatto da garanti dello status quo e sedativi del conflitto sociale. Un legame che spetta a noi rinsaldare, perché «i libri apriranno anche la mente, ma poi sei tu che devi darti da fare».
«La verità è che senza la cultura non esisteremmo nemmeno noi. Questo è il punto. Ineludibile. Essenziale. Non ci sarebbe la società e nemmeno ciascuno di noi. Leggete dunque, e scatenatevi. Il mondo è vostro. Vi tocca solo aprire la maniglia della porta e andare a riprendervelo.»
Giuseppe Civati – Dottore di ricerca in filosofia, già deputato e segretario di Possibile. Ha scritto numerose pubblicazioni tra cui Qualcuno ci giudicherà (Einaudi 2014) e Voi sapete (La nave di Teseo 2018). Per People ha curato Liliana Segre. Il mare nero dell’indifferenza (2019), Il piano Langer (2019), Una meravigliosa posizione (2020) e Laico (2020). Con Marco Tiberi ha scritto il romanzo Fine (2019).