LA GUERRA DEI BEPI
Dopo la pubblicazione di Pojana e i suoi fratelli, primo libro di Andrea Pennacchi, People propone una sua seconda raccolta, che racchiude i monologhi e i testi che l’autore ha dedicato a suo nonno e a suo padre. Entrambi Bepi – il nonno si chiamava così, il papà scelse il nome del padre quando, da partigiano, andò sulle montagne –, coinvolti nella Prima e nella Seconda guerra mondiale. In guerra, da persone comuni, alla ricerca di un senso difficile da cogliere e soprattutto da spiegare, in trincea (il nonno) e in un campo di concentramento (il papà). Le storie di famiglia si proiettano anche sull’episodio finale del trittico che vi presentiamo, ambientato nella Mogadiscio del 1993, durante la prima battaglia combattuta dall’esercito italiano dopo la fine della Seconda guerra mondiale, ossia la battaglia del checkpoint Pasta, ricostruita e rielaborata da Pennacchi. Bepi è dunque diventato, nel suo immaginario, una sorta di soldato universale, che dall’Iliade ai giorni nostri non si è perso un conflitto, anzi li ha attraversati tutti, ogni volta più disilluso, più deluso, più arrabbiato, più ferito.
«Le viscere sono dove risiedono i tuoi e, anche se se ne sono andati, una parte di loro ti resta dentro; mio padre nel cuore, nel thumos possente. Sono cose fisiche che non hanno voce, oggi gli studiosi dicono: il dna.
È per questo che è difficile raccontare tuo padre. Soprattutto le cose che lui non voleva raccontare: la guerra, la prigionia. È per questo forse che noi, oggi, abbiamo problemi con la storia recente: coi fassisti e i partigiani, i cauboi e gli indiani, gli Achei e i Troiani. Forse ha parlato troppo chi non doveva parlare, o non aveva tanti titoli per parlare. E chi invece avrebbe potuto (avrebbe dovuto) non se l’è sentita, è stato zitto.
Forse.»
Andrea Pennacchi - teatrista dal 1993, è autore di numerose opere tra le quali Eroi, finalista al Premio Off del Teatro Stabile del Veneto, con quasi mille repliche. Per il cinema ha recitato nel pluripremiato Io sono Li di Andrea Segre, ne La sedia della felicità per Carlo Mazzacurati, e in Suburra. Per la Rai ha interpretato ruoli ne L’Oriana di Marco Turco, Grand Hotel di Luca Ribuoli, Non Uccidere 2, Don Matteo e A un passo dal Cielo. Nell’autunno del 2018 recita un monologo intitolato Ciao terroni per la campagna “This Is Racism” che fa il giro del web. Oggi è ospite fisso di Propaganda Live, in onda ogni venerdì sera su La7. Ha pubblicato, per People, Pojana e i suoi fratelli (2019).