MEDITAZIONE SULL'EUROPA
De Europa meditatio quaedam è il titolo della conferenza tenuta da José Ortega y Gasset il 7 settembre 1949. Si tratta di un testo affascinante, denso, mai banale, che costituisce la summa del pensiero del filosofo madrileno. Ortega non tratta della guerra, ma la guerra è lì, aleggia come uno spettro. In breve, è la sua premessa necessaria. Resta solo da indicare la via d’uscita. Per fare questo, occorre interrogarsi con sincerità sulle cause che hanno gettato l’Europa nella disperazione. Un’Europa che era unità e pluralità: di abitudini, di usi, di lingua, di diritto, di potere politico. Poi, a un certo punto, la nazione è divenuta matrigna, si è fatta programma politico ed è degenerata nel nazionalismo, in un concetto artificiale che ha finito per aprire le porte alla guerra civile. A quattro anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, la dimensione del mondo si è già contratta. Recuperare, allora, la dimensione esistenziale dell’Europa diviene una necessità impellente: perché i popoli e le nazioni esistono. È da qui che occorre ripartire.
«Lo Stato-Nazione è ideologicamente fallito e con esso lo è il nazionalismo; ora è tempo di ricostruire lo Stato e di collocarlo entro un’inedita dimensione sovranazionale. In che modo farlo, appena una manciata di anni fa era un fatto assolutamente controverso, ora non lo è più. Il desiderio di far piazza pulita dell’antico feticcio della sovranità dello Stato ha già ceduto il passo alle limitazioni della stessa affinché resti possibile dar vita a un rinnovato diritto internazionale, ossia a organizzazioni incaricate di conseguire la pace e la giustizia tra le nazioni.»
José Ortega y Gasset (Madrid, 1883-1955) filosofo e saggista, è stato tra i maggiori intellettuali spagnoli del Novecento. Si laurea in Filosofia e Lettere presso l’Università di Madrid, dove consegue anche il dottorato discutendo una tesi su Los terrores del año mil. Studia in Germania avvicinandosi alla filosofia neokantiana per poi distaccarsene e aprirsi alla fenomenologia, all’antropologia e alla metafisica. Approda, infine, al raziovitalismo. Tra le sue opere si ricordano: Meditazioni del Chisciotte (1914); Spagna invertebrata (1921); Il tema del nostro tempo (1923); La ribellione delle masse (1930); Carte su Velázquez e Goya (1950); L’uomo e la gente (1957).
Enzo Di Salvatore è professore di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Teramo, dove coordina il Master in Diritto dell’energia e dell’ambiente e dirige altresì il Centro di ricerca in Transizione ecologica, sostenibilità e sfide globali. Per People ha curato P. Calamandrei, Questa nostra Europa (2020).