È STATO IL TERREMOTO
Il terremoto è un fenomeno naturale inevitabile. La comunicazione che viene fatta nel nostro Paese vincola strettamente l’evento sismico ai danni e alle vittime causati dai crolli delle strutture non a norma. Questo tipo di cronaca catastrofista, priva di contenuti scientifici, fa leva su ansia e paura per fare marketing. In questo panorama di dilagante disinformazione e mancata prevenzione, sentiamo spesso dire «è stato il terremoto» senza chiederci, effettivamente, se il vero terremoto non sia lo Stato.
Roberto Guardo s’interroga su un paradosso tutto italiano: se l’Italia è stata pioniera in materia di sismologia dato il suo contesto geodinamico e la sua elevata sismicità, com’è tollerabile che ci sia un’evidente inadeguatezza nel fornire informazioni corrette, nell’applicazione delle nuove tecnologie ingegneristiche in campo edilizio e nella poca lungimiranza nella formazione accademica?
«Non servono allarmismi, catastrofismi o fatalismi: soltanto la cultura e la conoscenza delle norme possono aiutarci a gestire le situazioni di difficoltà relative a un evento sismico, per non farci cogliere impreparati quando questo si manifesterà.»
Roberto Guardo è un geofisico vulcanologo. Nato alle pendici dell’Etna, dopo aver vissuto il suo primo terremoto all’età di otto anni, decide di voler fare il sismologo. Frequenta l’Università degli Studi di Catania e successivamente si trasferisce in Argentina, dove inizia il suo percorso di formazione in Sismologia computazionale applicata alla Vulcanologia studiando i vulcani andini e soprattutto l’isola Deception, in Antartide, oggetto del suo progetto di dottorato. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania e dal 2019 si occupa inoltre di divulgazione scientifica sui social con il nome @Guardovulcani.